mercoledì 20 ottobre 2004

sinistra
Bertinotti

Repubblica 20.10.04
IL CASO
La replica di Mussi: noi stiamo bene nella Quercia
Bertinotti al Correntone Ds "Insieme in un altro partito"
Chiti: "Battute di cattivo gusto dal segretario di Rifondazione"

ROMA - Bertinotti ci prova, e rilancia il sogno di una sinistra dell´Ulivo, una Cosa radical del 15 per cento. Passando per le primarie, dove Fausto punta a fare il pieno degli scontenti di Prodi. Solo una battuta, che il segretario rilascia in un´intervista a "Omnibus" che va in onda su La 7, ma basta per riaprire le polemiche. Il leader del Prc parlando dei rapporti con il correntone ds ipotizza che, domani, potrebbero magari far parte insieme di un «nuovo contenitore politico», e subito scatta la smentita del capo della sinistra diessina Mussi. «E´ un´ipotesi solo di Fausto Bertinotti - spiega - noi siamo e restiamo nella Quercia». Arriva anche la secca risposta della segreteria ds, con il coordinatore Chiti: «Le battute di cattivo gusto di Bertinotti sono come gocce nell´acciaio». Mai messa in discussione la «lealtà» di Mussi e compagni, mai confusa una battaglia politica con un presagio di scissione. Alla vigilia del congresso diessino la sortita di Bertinotti non poteva che irritare Fassino ma soprattutto la stessa opposizione ds, che non ha nessuna voglia di affrontare la battaglia interna con addosso il sospetto di una confluenza nel Prc. E infatti qualcuno nelle parole di Bertinotti ha visto il rischio di mettere in difficoltà proprio la minoranza diessina. Mussi quindi frena, «c´è un rapporto con Bertinotti ma noi affrontiamo il congresso come parte dei Ds. Sono convinto che nei partiti si resta anche quando ci sono spigolosità e conflitti». E Peppino Caldarola, deputato vicino a D´Alema, spiega che «noi Mussi ce lo teniamo stretto stretto, se vuole Bertinotti venga a fare la sinistra ds: siamo pronto ad accoglierlo».
Eppure a dichiarare che le parole del segretario del Prc esprimono una «esigenza reale, al di là del gioco delle smentite» è proprio uno come Achille Occhetto che è stato a lungo vicino agli uomini del correntone ds, prima di tentare l´avventura con Antonio Di Pietro. «Sono superare le divisioni della svolta - dice l´ex segretario del Pds - Bertinotti cerca una nuova via e il suo tentativo va incoraggiato. E´ arrivato il momento di una riorganizzazione complessiva della sinistra». La Cosa che il leader del Prc sogna è una sinistra radical che passa attraverso correntone ds, verdi, comunisti italiani, e movimenti no-global, con un´area elettorale che sulla carta dispone più o meno del quindici per cento. Da una parte l´ala riformista del listone, dall´altra la galassia di sinistra di Bertinotti, tutti sotto il tetto della Grande alleanza democratica. Passaggio decisivo del progetto, la candidatura del leader del Prc alle primarie di febbraio contro Prodi: un modo per coagulare la sua presa elettorale appunto a sinistra del Professore. Con Fassino, ancora di più adesso dopo l´uscita di Bertinotti, deciso a sbarrare il passo alla "scesa in campo" di Fausto nella consultazione uliviste. Sparano contro anche i comunisti italiani, «Bertinotti pensa alla sua Bolognina - spiega l´eurodeputato del Pdci Marco Rizzo - ma la questione comunista in Italia si ripropone».
E il correntone ds? Le sirene del nuovo partito non sembrano incantare la minoranza della Quercia, ma le difficoltà dentro il partito crescono. Il gruppo ha perso per strada i leader più prestigiosi. Veltroni, Bassolino e Cofferati si sono chiamati fuori dalla battaglia politica diretta nella Quercia. Lamentano spazi di confronti sempre più stretti, con una preoccupazione che gira nel correntone: «Qui alla fine ci vogliono cacciare». E con il segretario i rapporti sono tornati difficili. Folena se n´è volato con Bertinotti al Social Forum di Londra, a protestare contro i laburisti e la guerra in Iraq, giusto mentre Fassino ascoltava Blair a Budapest.
(u.r.)