(questo articolo sta circolando per posta elettronica corredato da tre immagini: Massimo Fagioli e Pietro Ingrao, Pietro Ingrao e Fausto Bertinotti, la copertina del dvd sul quale è rappresentato l'evento di Villa Piccolomini; chi non le ricevesse con la posta elettronica può richiederla inviando una e-mail e pazientando un minimo. Ndr)
Zefiro, 30 novembre 2004
Non violenza: un confronto organizzato dalla libreria Amore e Psiche
Sinistra, sinistro, irrazionale
Bertinotti e Ingrao incontrano l'Analisi Collettiva di Massimo Fagioli
di Gloria Gabrielli
Non violenza: un confronto organizzato dalla libreria Amore e Psiche
Sinistra, sinistro, irrazionale
Bertinotti e Ingrao incontrano l'Analisi Collettiva di Massimo Fagioli
di Gloria Gabrielli
"Applausi a scena aperta ieri per il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti e per Pietro Ingrao. Duemila persone..." (Liberazione, 6 novembre). "...Una platea di duemila persone. Una folla richiamata dal tema della non violenza che accoglie l'anziano leader della sinistra e il segretario di Rifondazione comunista..." (Liberazione, 7 novembre). "Un grande evento culturale, un incontro e un confronto di alto valore e spessore politico da cui non sono emerse incompatibilità, anzi convergenze sul tema della non violenza" (Bertinotti, L'Unità, 7 novembre). "...La quantità di chi accorre è stupefacente. In fondo si tratta soltanto della presentazione di un libro pacifista di Fausto Bertinotti. Ritenevamo che l'incontro fosse riservato a pochi curiosi della politica. E invece gli spettatori sono almeno duemila, molti seduti in terra con le loro tecnoscarpette, le pance graziose e gli sguardi attenti, (...) Il segreto si chiama Massimo Fagioli". (Corriere della Sera, 10 novembre).
Questi alcuni dei commenti dei quotidiani dopo l'incontro che la libreria Amore e Psiche ha organizzato il 5 novembre a Villa Piccolomini con i due uomini politici che, dice Luca Bonaccorsi presentandoli, "Hanno lanciato una sfida dirompente nel rifondare la Sinistra in un nuovo pensiero che ha come valore fondante la non violenza...".
Ad accoglierli una "realtà storica innegabile", quella dell'Analisi Collettiva dello psichiatra Massimo Fagioli. Il segretario di Rifondazione comunista ha subito il fascino del gruppo: "Confesso una grande emozione...".
L'incontro ha preso subito una piega di confronto serrato: "Molti di noi - imposta subito Bonaccorsi - credono non sia solo un fatto fisico ma sul pensiero...". Il segretario di Prc spiega: "Questa idea della non violenza, se non ci fosse stata prima, mi sarebbe venuta alla luce del risultato della vittoria di Bush (...) dovremmo sradicare l'idea del nemico, non ce la caviamo appiattendo l'idea del potere sul capitalismo, devi sottoporre alla critica il potere, non puoi prendere il potere buono per te. Non si dà la non violenza - ha poi specificato - senza la critica, è esercizio della capacità critica altrimenti c'è la passività. La non violenza è il mod più radicale di esprimere la critica all'ordine delle cose esistenti perché sta fuori dal suo linguaggio. L'incontro prosegue con David Armando, ricercatore CNR, che ha proposto alcune riflessioni sul volume "Agire la non violenza", atti del convegno di Rifondazione comunista tenutosi a Venezia in febbraio: "La rivoluzione ha sempre fatto ricorso alla violenza (...) bisogna cercare di mettere insieme i due termini di rifiuto della violenza con una prassi politica (...). Non mi convince l'impostazione pedagogica, dell'educazione del carattere, credo che sia un limite come appello della riflessione attuale di un appello generico di tipo russoviano alla naturale bontà dell'uomo".
L'ingresso di Pietro Ingrao strappa un grande applauso: "Il secolo che abbiamo alle spalle - ricorda Ingrao - dette l'impressione che Hitler avesse vinto. Mi ricordo quando pensavamo tutto perduto. Ora è diverso, però stiamo attenti. Negli Usa ha vinto l'uomo della guerra preventiva. Appena usciamo di qua, ricordiamoci, ricordate alla gente questa paura. Ma anche la speranza: la guerra preventiva, noi, i popoli del mondo non la faremo passare. È questo il mio augurio (...). Parte decisiva della vittoria di Bush è venuta dalle fasce sociali che non sono ricche. Io oggi sono davanti a questa angoscia: i nostri hanno votato l'uomo della guerra preventiva. Mi sento imbarazzato a ricordare queste verità davanti a una platea così calda e direi fidente".
"Senza sogni non si vince - chiosa il segretario del Prc - la non violenza è l'inizio del nostro sogno".
Ma il grande protagonista è stato forse il pubblico. Le domande dell'Analisi Collettiva, incalzanti, hanno posto un confronto stretto e profondo: "Sull'intervista a Vittorio Foa...: perché quando il comunismo finisce, quei valori popolari sono stati un po' ignorati? Come mai chi è stato comunista non rivendica almeno quei valori come valori popolari di grande impegno?". E ancora, su interviste a Ingrao di qualche giorno prima: "Se il dramma attuale è quello di restare di Sinistra, in quest'ultima intervista dici che non si tratta di restare di Sinistra ma ci voglio leggere una rifondazione della Sinistra non una riaggregazione, non è vero onorevole Ingrao?". "Qui ho sentito che in politica la non violenza mira sempre alla conquista del potere, mi pare di avere letto che chi non vuole questo allora fa l'anacoreta come Dossetti o Lazzaretti... a me questo tirarsi fuori dalla società sembra che non corrisponda ad alcuna identità auspicabile". Poi, riferendosi più direttamente allo psichiatra Massimo Fagioli e alla sua prassi: "Qui c'è qualcuno che non ha remore nel definire quello che da quasi tutti viene definito un grande pensatore dell'umanità imbecille, idiota e criminale, la domanda che mi pongo è: quest'uomo è violento? Eppure fisicamente non tocca nessuno. Però vuole distruggere quello che lui chiama idolo falso e bugiardo. Insisto: dove sta la violenza? Nell'idolo falso e bugiardo che vuole insinuare nella mente di tutti che gli uomini sono naturalmente violenti perché figli tutti di Caino o in quest'altro che dice che questa cosiddetta teoria è una truffa? Corrispondentemente tutta una certa cultura che sostiene il primo, nella misura in cui propaga cose false, in special modo sulla realtà umana, è una cultura violenta? È più violenta questa cultura o il padrone della fabbrica? C'è più violenza nel provocare sofferenza fisica o nel distruggere la mente altrui?". "Al convegno di Venezia si è parlato di realtà interna umana... tutti gli orientamenti politici non si propongono di trasformare il mondo, lo fa solo Marx e il comunismo. Invece ho sentito nella nostra ricerca che il mondo, la natura non si deve trasformare, si può al più correggere, ho sentito che chi deve trasformarsi è l'uomo. Sono due impostazioni mentali opposte o non si sono parlati e capiti? Inoltre chi ha trasformato il mondo nel senso della distruzione è stato il capitalismo e questo deterioramento sta accanto alla più totale anaffettività nei riguardi dell'uomo e della sua realtà mentale. Mi sembra che in politica c'è un grande problema: l'uomo non viene mai considerato o meglio non viene considerata la sua realtà interna. Questo dare l'uomo per costituito per cui non deve fare nessuna realizzazione, non è ancora una eredità della bibbia per cui l'uomo è stato creato così com'è e resterà così per sempre? Foa parla molto di realtà umana e attribuisce ad essa il comportamento ed anche le idee dei politici... che la realtà mentale personale determini o influenzi gli orientamenti dei politici?. "Ho il coraggio di dire che la base teorica della nostra ricerca si può chiamare ricerca sull'irrazionale... la parola 'Sinistra' in politica deriva dalla parola sinistro, che significa perturbante, inquietante ed anche cattivo, violento. È vero che l'immagine della Sinistra si può legare alla parola irrazionale perché ha vicino a sé parole come utopia, ideali, se così è, noi di Sinistra abbiamo il bisogno assoluto della nuova teoria sull'irrazionale, che non è più sinistra anche se diventa più perturbante, perché propone una nuova identità che invece di essere distruttiva è senza la scissione tra razionale e irrazionale, cioé è libera e creativa...". E ancora riferendosi a Massimo Fagioli: "... in questo rifiuto di quella che viene considerata una cultura sulla realtà umana ovvero la psicoanalisi, in questo rifiuto c'è violenza o non violenza nel senso di dimostrare l'inesistenza come scienza?". "... Ghandi quando portava allo sciopero 500 milioni di indiani paralizzava una intera nazione, forse dobbiamo discutere se questa è una non violenza...".
Le domande dell'Analisi Collettiva di Fagioli hanno portato i due leader a chiedere un livello più accessibile per "... combinare l'esplorazione con i terreni più impegnativi con la capacità di far entrare questa ricerca con la pratica politica...", ha detto Bertinotti; "Perbacco quanto parlate difficile", ha sottolineato Ingrao. Però il segretario di Rifondazione ha anche osservato: "Seppure questa fantastica realtà fa ricerca sulla psiche e sul profondo dell'essere umano è capace di relazionarsi con la cultura, con la politica, con quel che accade nel mondo". Infine è intervenuta Giulia Ingrao, rivolgendosi al fratello e a Bertinotti "(...) le vostre analisi sono da condividere pienamente, ma sono un punto di partenza (...) si deve far diventare la non violenza il punto di partenza per la trasformazione dell'essere umano. Le idee nuove ci sono, partono da un uomo non dimezzato...".
Tanti gli applausi per terminare con una domanda anche a Marco Bellocchio, presente in sala: "il film 'I pugni in tasca' distrugge il neorealismo perché non racconta fatti materiali. Quanto è violenta questa forma di cinematografia che nel film di vent'anni dopo propone una trasformazione della ribellione del '68? Bellocchio ripropone il nuovo eroe de "L'ora di religione", ribelle non violento, che stavolta non muore".
Gli applausi, calorosi, scroscianti, concludono l'incontro, lasciano nell'aria una delle tante domande: "Che fare allora?" "La speranza siete voi".
Gloria Gabrielli
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