AGI 18.12.04
SANITA': UMBRIA, APPROVATI INDIRIZZI PER TUTELA SALUTE MENTALE
(AGI) - Perugia, 18 dic. - Come puo' essere valutata l'Umbria dal punto di vista della salute mentale? Che fare per tutelare e migliorare gli interventi?: sono gli interrogativi ai quali vuol rispondere il documento di "Linee guida per la promozione e la tutela della salute mentale" approvato, dalla Giunta regionale dell'Umbria nell'ambito degli indirizzi programmatici per l'attuazione del Piano sanitario 2003-2005."L'area della salute mentale - ha detto l'assessore Maurizio Rosi - ha sempre rappresentato una priorita' della politica della Regione, nella convinzione che, come non si stanca di affermare l'organizzazione mondiale della sanita', non puo' esistere una buona salute 'fisica', senza una buona salute mentale". L'Umbria vanta grandi e illustri precedenti in proposito: essa fu una delle "culle" del movimento di rinnovamento e umanizzazione della psichiatria che condusse, tra la fine degli anni 60' e il decennio successivo, alla legge 180, alla chiusura dei manicomi ed alla sperimentazione dei Centri di Igiene Mentale, CIM in sigla, convertita oggi, in CSM (Centri per la salute mentale). La mancanza di studi epidemiologici rende difficile, e' detto nel documento approvato dalla Giunta regionale, stabilire "le dimensioni della salute mentale". Si puo' supporre che la realta' umbra sia rapportabile a quella delineata dal Rapporto 2001 dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', secondo il quale, nei paesi sviluppati, oltre il 25% della popolazione "presenta uno o piu' disturbi mentali o comportamentali nel corso della vita". Il livello di salute mentale e' la risultante di vari fattori: la poverta', il sesso, l'eta', fattori familiari e fisico ambientali, malattie fisiche gravi. Spicca il fatto che i disturbi mentali tra i poveri sono circa il doppio rispetto alla popolazione a reddito alto. (AGI) Cli/Red
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