martedì 15 marzo 2005

sessualmente fluidi
grandi opere negli USA

Il Gazzettino Martedì, 15 Marzo 2005
STATI UNITI Dopo le proteste, college ed università iniziano ad allestire le prime toilette separate da quelle per gli uomini e per le donne
Ecco i bagni neutri per i sessualmente "incerti"
Nicoletta Nencioli

Washington. La protesta dal titolo ribelle ed enigmatico "Alla ricerca di una bagno sicuro" parte dai mitici campus universitari americani: gli stessi atenei che negli Sessanta scatenarono l'ondata di dimostrazioni contro la guerra del Vietnam hanno ora un nuovo motto e soprattutto un'inedita missione al passo con i tempi. Far approvare in ogni college tanto per cominciare, e poi in ogni città dell'Unione, l'allestimento di gabinetti pubblici asessuali e asessuati. O meglio: transessuali, travestiti, androgini, sessualmente fluidi, senza chiare distinzioni tra maschi e femmine. Proprio come i potenziali fruitori dei rivoluzionari bagni: ossia la crescente fetta di popolazione giovanile americana che non si riconosce «nelle tradizionali divisioni fra i sessi». Ed in barba a distinzioni marcatamente biologiche, giudicate obsolete e politicamente "incorrect", ora reclama gabinetti in cui sentirsi sicura, senza rischiare assalti da individui dal sesso non opposto (vista l'impossibilità di certezze) ma semplicemente nettamente definito.
Il movimento di alcune centinaia di attivisti "People in search of a safe restroom" (letteralmente "Gente alla ricerca di un bagno sicuro") nato silenziosamente un paio di anni fa sta guadgnando terreno grazie al nuovo fenomeno appunto della cosiddetta sessualità "fluida".
Spiegano gli psicologi: «Negli anni Ottanta e Novanta androgini e transessuali cercavano in massa di ricorrere ad interventi chirurgici o forti trattamenti ormonali per trasformare la proprio appartenenza sessuale, ora molti giovani con le stesse caratteristiche accettano la loro ambiguità e vogliono viverla appieno».
Conclusione: i sessualmente fluidi non sanno più a che gabinetto votarsi. Rischiando di suscitare irate e confuse reazioni dagli occasionali compagni di bagno non certi dell'identità del vicino di orinale.
Ecco allora che il movimento ha già ottenuto notevoli successi: a Chicago l'università della città ha appena installato 10 bagni di "sesso neutrale". E la stessa battaglia è stata appena vinta al Beloite College del Wisconsin, al Lawrence College di New York, e allla famosa università di California a Santa Barbara, dove una serie di gabinetti espongono ora la rassicurante scritta "bagni neutri". All'avanguardia è il City College di San Francisco - la città dei gay, dell'arte, della trasgressione - dove si calcola che addirittura il 12\% del corpo studentesco sia "transessuale".
Nella California del governatore-culturista Arnold Schwarzenegger che insulta i politici maschi che parlano come "girlie-man" ("uomini-femminucce"), la lotta all'ultimo gabinetto è infuocata. Il comune di San Francisco ha appena passato una raccomandazione in favore dei bagni-neutri e la campagna sta dilagando a macchia d'olio in tutta la Baia.
Osserva Mary Anne Case, docente di Legge all'università di Chicago: «Non c'è da stupirsi i bagni sono sempre stati al centro di grandi rivoluzioni culturali e di costume, si pensi alle lotte incetrate sul loro uso ai tempi della segregazione razziale o alle moderne battaglie per ottenere bagni per disabili. E oggi le toilettes sono uno dei pochi spazi rimasti in cui si consacra la divisione dei sessi».