domenica 22 maggio 2005

dal Corriere Salute

Corriere Salute
La depressione (s)mascherata
A chi presenta questi disturbi va suggerito un intervento sul versante psichico prima che somatico

Sappiamo per esperienza che molti pazienti che si recano spesso dal medico di medicina generale lamentando diversi tipi di disturbi fisici che si rivelano poi senza base organica dimostrabile, presentano in realtà una sorta di equivalente della depressione. I sintomi più frequentemente presentati sono mal di schiena, mal di stomaco, senso di peso precordiale, dolori alle ossa o alla muscolatura, sensazione di blocco intestinale o dolore pelvico, mal di testa, sensazione di fatica, confusione e debolezza in generale nell'affrontare le cose e spesso calo del desiderio sessuale. Questi disturbi sono presenti nelle donne in proporzione quasi doppia che negli uomini.
L'umore non è sostenuto ma non raggiunge gli stati di abbattimento, di caduta dell'autostima, di pessimismo e di autodenigrazione della depressione classica.
Ciò che accomuna questi sintomi che portano dal medico è il dolore, e oggi sappiamo che dolore fisico e dolore mentale hanno molti punti in comune: hanno dei circuiti neuronali comuni, dei neurotrasmettitori in comune (serotonina, noradrenalina, citochine) e spesso dei rimedi terapeutici comuni.
Al fine di escludere patologie organiche, il medico inizia lunghi e costosi esami e, a volte, terapie sintomatiche, ma raramente ciò risolve la situazione.
Uno dei termini usati per indicare questa situazione è "depressione mascherata". È un vecchio termine tornato in auge per dare un nome e un inquadramento scientifico a questa realtà clinica estremamente diffusa. Si valuta infatti che circa il 40% dei pazienti che si presentano così dal medico siano portatori di questa variante depressiva, che è in realtà curabile dallo specialista psichiatra che potrà valersi prima di tutto della propria capacità di restituire al paziente la possibilità di "smascherare" la struttura depressiva che sostiene quel dolore e quei sintomi e di avviare una chiarificazione sul versante introspettivo. A chi presenta questi disturbi, insomma, va suggerito un intervento sul versante psichico prima ancora che somatico e oggi molti sintomi dolorosi di non chiara origine organica si curano molto bene anche con i farmaci antidepressivi, che vengono infatti impiegati sempre più spesso da reumatologi, ortopedici, internisti.

Corriere Salute
PSICOPATOLOGIA
La proteina dello stress

Una proteina, denominata Mapk, sembra avere un ruolo fondamentale nei comportamenti correlati allo stress. E sarebbe proprio la sua alterazione a provocare, nel caso di stimoli stressanti prolungati, disturbi quali depressione, ansia e tossicodipendenza.
La scoperta, dei ricercatori del CNR di Palermo, getta le basi per lo sviluppo di nuovi farmaci mirati per questi disturbi, capaci di agire più efficacemente e con minori effetti collaterali.