domenica 22 maggio 2005

un piccolo segnale significativo:
l'industria dell'auto cinese ha già messo un piede a Torino

La Stampa 22 Maggio 2005
INDUSTRIA. OBIETTIVO RECLUTARE PROGETTISTI E DISEGNATORI E STUDIARE NUOVI MOTORI ECOLOGICI
Auto, i cinesi della Jac sbarcano sotto la Mole
All’Envi Park un ufficio con una ventina di addetti
Marina Cassi

A Envi Park arrivano i cinesi: la Anhui Jianghuai automobile Co Ltd (JAC) ha deciso di aprire un ufficio di 250 metri quadrati che impiegherà 15-18 persone. La Jac è la ottava società nel settore automotive cinese. E’ specializzata nella progettazione e costruzione di veicoli commerciali piccoli, medi e grandi, ma vista la fame attuale del mercato cinese per le automobili ha deciso di aprire nuove linee produttive pere produrle. Ha, quindi, la necessità di avere progettisti, disegnatori, studi su nuovi motori ecocompatibili, creazione di nuove linee di produzione. Esigenze a cui - in tutta l’Europa Centro-Sud - ha trovato risposte solo a Torino con un esplicito riconoscimento alle potenzialità di un territorio che produce automobili da oltre un secolo.
A «reclutare» l’azienda cinese e a portarla a Envi è la China Consultant, una impresa creata dieci anni fa a Torino da due amici amanti della Cina. Racconta uno dei fondatori, Pier Domenico Peirone: «Dieci anni fa io e il mio socio avevamo venticinque anni, avevamo imparato il cinese e poi ci eravamo specializzato in Cina. Volevamo lavorare in un settore che ci consentisse di mantenere rapporti con quel paese e ci siamo inventati questa società: la prima in Italia di consulenza esclusivamente per il mercato cinese».
Ricorda quanto fosse diverso il rapporto con la Cina allora: «Partivamo svantaggiati perchè non eravamo a Milano; la figura del consulente non era così valorizzata come in altri Paesi. E poi la Cina di 10 anni fa non era quella di oggi; per lo più i nostri clienti volevano andare là a svuotare i propri fondi di magazzino. Ma la realtà è cambiata in tempi record».
Adesso China Consultant ha 15 addetti, una sede a Torino e una a Shanghai, ha seguito investimenti di aziende italiane e stesura di contratti di vendita e acquisto per oltre 300 milioni di euro. Spiega Peirone: «I nostri servizi sono studiati non per sostituirsi all’imprenditore, ma per dargli i mezzi affinchè possa operare come attore protagonista sul mercato cinese: persino il cliente del novarese, produttore di gorgonzola, è riuscito a vendere il proprio formaggio in Cina o il consorzio del vino Brachetto di Alessandria ha già aperto 3 “brachetterie” a Shanghai».
Con l’ingresso della Cina nel Wto è diventato più semplice per aziende cinesi investire all’estero. E così si arriva all’insediamento della Jac che investirà nel corso dell’anno 100 mila euro e che all’Environment Parck (dove con la collaborazione con il Politecnico e la Fiat si sta studiano un nuovo tipo di motore ad idrogeno) ha trovato anche una base per i suoi rapporti con i carrozzieri torinesi famosi nel mondo.
Per ora - in attesa dell’inaugurazione di giugno con la partecipazione del console - a Torino c’è solo il delegato della Jac, il designer Lou Tik che sta selezionando il personale tra cui ovviamente ingegneri. Per intanto trova bellissima l’area di Envi, ha affittato un appartamento nei nuovi alveari di via Livorno, raggiunge l’ufficio a piedi affascinato dalla quantità di verde che la zona offre.