domenica 8 maggio 2005

il prof. Picozzi

Brescia Oggi 7.5.05
CAMPOBASSO. Picozzi al lavoro
L’esperto di Cogne per i delitti di Izzo

Campobasso. Per fare luce sul duplice omicidio della villetta di Ferrazzano - già confessato da Angelo Izzo, ma ancora oscuro in alcuni risvolti del movente - la procura si affida a uno dei periti che si sono occupati del delitto di Cogne. Il criminologo Massimo Picozzi è stato, infatti, nominato consulente e oggi ha effettuato un sopralluogo per un paio d’ore presso la villetta.
Nel luogo dove sono state massacrate Maria Carmela e Valentina Maiorano, la polizia scientifica ha condotto per l’intera giornata una perquisizione. La prima è avvenuta all’interno della casa, ma per non lasciare nulla di intentato, la Scientifica ha continuato a setacciare anche l’area esterna alla villetta di Ferrazzano, utilizzando il «georadar», che consente di rilevare recenti movimenti del terreno, e di individuare qualsiasi indizio possa essere d’aiuto per ricostruire le modalità del duplice delitto. E per verificare fino in fondo l’ipotesi, finora scartata, dell’esistenza di un terzo cadavere. Il raggio delle ricerche è stato esteso fino a 300-400 metri. Con il metal detector è stato scandagliato il sottosuolo, dove potrebbero essere nascoste altre armi. Gli investigatori non intendono lasciare alcun angolo inesplorato, né sul teatro del massacro né nella complessa psicologia dei protagonisti della vicenda. Cercano di capire cosa e perché sia accaduto quel giovedì a Ferrazzano, acquisendo il maggior numero di elementi, sia attraverso i sopralluoghi sia con le deposizioni di Guido Palladino e Luca Palaia, complici di Izzo e, il secondo, anche amante del «massacratore del Circeo».
Una ricostruzione il più possibile esatta e attendibile di come sono andate le cose consentirà ai magistrati di confutare, se necessario, la deposizione che sarà resa da Izzo nei prossimi giorni. È pur vero che quest’ultimo si è spontaneamente dichiarato colpevole dell’omicidio delle due donne; ma è pur vero che, nel 1995, si era autoaccusato di delitti che non aveva commesso.