martedì 7 giugno 2005

il professor Veronesi

L'Adige 6.6.05
L'oncologo Veronesi illustra le ragioni del sì: qualcuno vuole l'oscurantismo religioso
«Andare a votare è un dovere»
«È una legge contraddittoria e contro le donne»

ROMA - Nei giorni scorsi l'oncologo e ex ministro della sanità, Umberto Veronesi è stato intervistato da Paolo Bonolis sui referendum. Lo scienziato, favorevole ai quattro sì, si è scagliato contro la mancanza di chiarezza informativa. Comunque ha provato a individuare i motivi favorevoli al voto e per il sì.
- «ANDARE A VOTARE È COMUNQUE UN DOVERE» Andare a votare è un dovere, sia che si voti per il sì sia che si voti per il no, è stato il monito dello scienziato. È importante andare alle urne, ha sottolineato Veronesi, «per esprimere il proprio pensiero, perché questo Paese deve crescere: non possiamo pensare di costruire un futuro intelligente e razionale per il nostro Paese se non sappiamo cosa pensa la gente».
- È RITORNO FONDAMENTALISMO RELIGIOSO: la legge 40 rappresenta, secondo Veronesi, «un tentativo di ritorno alle regole dogmatiche della Chiesa, secondo cui la procreazione deve essere solo naturale; questa legge, infatti, fa di tutto per evitare la procreazione assistita, ponendo tantissimi ostacoli e creando confusione». Ma se la Chiesa spinge all´astensione, ha commentato, «fa in un certo senso il suo mestiere; non capisco invece gli uomini politici che fanno proprio questo messaggio invitando la gente a non andare a votare. Questo è davvero scorretto e sorprendente».
- UNA LEGGE CONTRO LE DONNE: «La legge 40 sulla procreazione assistita è una legge contro le donne, perché il desiderio di maternità - ha affermato l´ex ministro della sanità - è naturale e questa legge fa di tutto per ostacolarlo».
- QUANDO INIZIA LA VITA?: Veronesi ha fatto riferimento al dibattito circa l´inizio della vita e se il pre-embrione possa o meno essere considerato essere vivente. L´uovo fecondato, ha detto, «può essere considerato un primo passo verso il futuro nascituro, ma una forte corrente scientifica pone l´inizio della vita reale con la nascita dell´abbozzo cerebrale, ovvero verso la terza terza-quarta settimana di gestazione».
- FECONDAZIONE ETEROLOGA: »La legge la proibisce - ha sottolineato Veronesi - ma in realtà dedica un intero articolo al cosa fare se questa venisse praticata. È come se il legislatore dicesse, «io ve la proibisco, ma poiché so che sarà praticata ugualmente, queste sono le regole». Insomma, è un po´ «una legge all´italiana» - ha detto - tanto più che non vi è alcuna sanzione, se non quella pecuniaria per il medico. È tutto molto approssimativo».
- DA EMBRIONI CONGELATI LA SALVEZZA PER TANTI MALATI: «Il problema delle cellule staminali non è mai stato affrontato seriamente. È chiaro - è la posizione di Veronesi - che le staminali si possono ottenere anche da altre fonti, ma non c´è dubbio che quelle embrionali siano le migliori perché totipotenti, potendo differenziarsi in tutte le direzioni. Soprattutto, oggi abbiamo disponibili 31.000 embrioni congelati nei laboratori italiani: la legge 40 - ha detto - li condanna a morte, poiché dice che non si possono sopprimere né utilizzare per la ricerca terapeutica pur sapendo che entro qualche anno moriranno. La legge, secondo l´esperto, contraddice dunque se stessa: da una parte vuole tutelare l´embrione ma dall´altra lo condanna a morte. Al contrario, noi non vogliamo portare a morte questi embrioni, ma trasformarli in cellule staminali vive che venendo donate a tanti malati potrebbero portarli alla guarigione. Questa - ha commentato - è anzi una missione nobilissima». - DIAGNOSI PRE-IMPIANTO E CONTRADDIZIONE CON LA 194: È assurdo, ha sottolineato Veronesi, proibire la diagnosi sull´embrione e poi permettere l´aborto terapeutico successivamente in caso di malformazione del feto. È una «contraddizione legislativa che non ha equivalenti al mondo. Si tratta di due leggi, la 40 e quella sull´aborto, la 194 - ha commentato - che si contraddicono in modo totale».
- «MEGLIO NESSUNA LEGGE CHE UNA CATTIVA LEGGE»: «In Italia, anche prima della legge 40 - ha detto Veronesi - non c´era alcun Far-West, anzi il nostro Paese, su questo fronte, era il più evoluto al mondo per competenze e pratiche mediche. C´era però un vuoto legislativo in materia. Ma è molto meglio non legiferare - ha concluso Veronesi - piuttosto che legiferare facendo una cattiva legge».