ANSA 7.6.05
Martedì 7 Giugno 2005, 20:13
USA: MEZZA AMERICA HA DISTURBI PSICOLOGICI
di Alessandra Baldini
(ANSA) - NEW YORK, 7 GIU - Mezza America ha sofferto di disturbi mentali in qualche punto della vita, ne sta soffrendo o ne soffrirà. I disordini mentali negli Usa sono diffusi come il mal di cuore o il cancro, solo che colpiscono una popolazione sempre più giovane e con un più duraturo impatto sul resto della vita. È questa la inquietante conclusione di uno studio federale i cui risultati sono stati pubblicati sul numero di giugno degli Archives of General Psychiatry.
La ricerca del National Institute of Mental Health è la più completa intrapresa finora da un centro di studi del governo americano ed è destinata a fornire un nuovo metro di giudizio agli addetti ai lavori nei campi delle malattie mentali: ''Il punto da ricordare è che i disturbi mentali sono altamente prevalenti e cronici'', ha dichiarato Thomas Insel, direttore dell'istituto federale che ha condotto lo studio puntando i riflettori sul fatto che ''una buona percentuale delle vittime del 'male oscuro' negli Stati Uniti sono giovani''.
I ricercatori del National Institute of Mental Health hanno intervistato quasi diecimila individui sopra i 18 anni e scoperto che della meta' di americani vittima di disturbi mentali un buon 50 per cento ha cominciato ad averne i sintomi a 14 anni e tre quarti a 24.
IL VOLTO DEL MALE OSCURO È UN TEENAGER - ''I disordini mentali sono a questo punto la piu' imponente malattia cronica per la gioventù in America'', ha detto Ronald Kesler, epidemiologo di Harvard e uno degli autori dello studio secondo cui ''purtroppo all'avvento dei sintomi non fa riscontro una diagnosi precoce e men che meno una cura''.
Come accadde per due rilevamenti precedenti pubblicati nel 1984 e nel 1994, molti psichiatri hanno giudicato inflazionati i risultati della ricerca: ''Cinquanta per cento degli americani handicappati mentali? Ci state prendendo in giro'', ha polemizzato Paul McHugh, professore di psichiatria della John Hopkins Universiy. A suo giudizio la ragione dell'aumento dell'incidenza delle malattie mentali nella popolazione americana e' legata alla sempre piu' vasta definizione dell'ambito di queste malattie: ''Prima o poi avremo una sindrome per maschi bassi, grassi, irlandesi e con l'accento di Boston, e lo chiameremo un disturbo psichiatrico''.
Il rapporto del National Institute of Health incide sul dibattito, in corso negli Stati Uniti, sulla necessità di uno screening di adulti e bambini per disordini mentali e anche sulla linea di demarcazione tra malattia e salute. Le risposte sono destinate ad avere un enorme impatto sui metodi di cura e, non ultimo, sul tipo di sindromi coperte dalle assicurazioni sanitarie.
DIECIMILA INTERVISTE, LA DEPRESSIONE È IL MALE PIÙ COMUNE - Gli investigatori federali hanno intervistato faccia a faccia 9.282 americani sopra i 18 anni a cui è stato chiesto se in un momento o l'altro della vita avessero attraversato fasi prolungate di depressione, abuso di alcol o di droga, ansie irrazionali e un'altra vasta gamma di sintomi. In caso di risposta affermativa, le interviste venivano approfondite concentrandosi sugli episodi di malessere.
Come previsto, i ricercatori hanno scoperto che i problemi più comuni denunciati dai soggetti dell'indagine sono la depressione (17 per cento) e l'alcolismo (13 per cento). Sono risultate comuni anche le fobie (13 per cento). Oltre un quarto degli interpellati ha denunciato un malessere assimilabile a un disordine mentale nel corso dell'ultimo anno.
Una vasta maggioranza ha cominciato ad avere problemi già in gioventù, tra i venti e i 30 anni, anche se alcuni disordini legati al controllo degli impulsi come l'iperattività da deficit di attenzione e problemi di ansia come le fobie si erano manifestate usualmente prima, intorno agli undici anni.
(ANSA).
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