La Stampa 10 Luglio 2005
«Una troupe di cineasti, diplomati alla scuola di Marco Bellocchio...»
DOPO oltre mezzo secolo dietro il proiettore a diffondere il cinema, prima come ambulante nei cortili del Fossanese, poi nelle sale, Francesco Levrone, 84 anni, detto «Cecu Cine», passa dall’altra parte, diventando protagonista di un film. Una troupe di cineasti, diplomati alla scuola di Marco Bellocchio, conosciuto il personaggio attraverso gli articoli su «La Stampa», ha deciso di girare un cortometraggio sulla sua figura, da presentare in concorso a festival come il «Cinema giovani» di Torino e «Visioni doc» di Bologna.
La troupe, composta da Chiara Rolandi, Frediana Fornari e Paolo Romanucci, è ripartita ieri sera da Fossano, dopo quattro giorni di riprese dedicate all’anziano operatore. «Cecu cine» vive nel pensionato «Craveri» e la sua stanza è piena di pellicole, accanto al proiettore donatogli da Franco Rosso di Collegno.
Per «Cecu» sono state giornate elettrizzanti e diceva a tutti: «Adesso ci sarò io nel film». Ha interpretato il suo personaggio, un operatore innamorato del proiettore, del quale conosce ogni segreto. L’hanno filmato in camera, nella frazione Murazzo, paese natale, nel capannone della ditta «Fruttero» dove custodisce la motoretta «Ape» e il vecchio proiettore che spesso spolvera, nella cabina della multisala «Cinelandia», dove Jonathan lo ospita tra le moderne diavolerie elettroniche. Ora inizierà il montaggio e il corto sarà pronto in autunno per essere valutato dalle giurie. Ma Cecu ci terrebbe a farlo vedere ai concittadini fossanesi, a cominciare dai compagni del pensionato e gli autori gli hanno assicurato che avrà l’onore dell’anteprima.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»