martedì 12 luglio 2005

preti cattolici
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La Stampa 12 Luglio 2005
MONDOVI’, LE INDAGINI PER I MINORI ADESCATI
Una perizia psichiatrica sul sacerdote arrestato

MONDOVI’ E’ stata l’invenzione del «tutore» una delle leve di persuasione sulle quali don Renato Giaccardi contava, per convincere gli adolescenti a far parte della sua «rete». Il sacerdote di Mondovì, accusato di sfruttamento, favoreggiamento e induzione della prostituzione ai danni di minorenni (arrestato dalla Squadra mobile di Cuneo), aveva messo in piedi un’organizzazione basata sul passaparola. Tesi semplici e suggestive agli occhi dei ragazzi, allettati con euro, ricariche telefoniche e dolci, in cambio di attenzioni particolari, nomi e numeri di telefono sempre nuovi di minorenni.
Don Renato raccontava di un personaggio (in realtà virtuale), figura principe dell’«Associazione Amicizia degli uomini», a cui lui stesso, sacerdote, si sarebbe sottomesso. Nella mente del prete, il «tutore» era colui che esaminava le richieste degli aspiranti iscritti: don Renato diceva di obbedirgli ciecamente e mostrava relazioni scritte su chi sarebbe dovuto diventare un «neo iscritto». E’ probabile che il sostituto procuratore Riccardo Baudinelli, titolare dell’indagine, richieda una perizia psichiatrica sul sacerdote.
Don Giaccardi ora si trova in un istituto religioso della diocesi di Albenga, agli arresti domiciliari. In un primo tempo agli inquirenti aveva detto di voler rinunciare a un difensore; oggi (dopo un incarico già assolto dall’avvocato Cristina Beccaria di Mondovì) è difeso dall’avvocato monregalese Antonio Viglione, che invita ad «abbassare i toni». «Pur con il clamore che la vicenda non poteva non suscitare - dice Viglione -, penso sia stata data eccessiva pubblicità a questa storia, con troppe fughe di notizie. Se don Renato sarà, all’esito delle indagini, ritenuto responsabile, pagherà, com’è giusto. Ma fino a sentenza definitiva, egli è da considerare innocente. Se può essere consentito un giudizio morale su una triste vicenda, non è giusto pubblicizzare fatti e situazioni a cui possa seguire una sorta di lapidazione, che chi subisce, alla lunga, potrebbe anche non reggere. Alla base di ogni anormale comportamento umano c’è sempre un problema».