giovedì 3 luglio 2003

psicofarmaci, "una società senza emozioni"

Il Gazzettino di Venezia Giovedì, 3 Luglio 2003
Arriva sugli schermi una pellicola ambientata in una società dove i sentimenti sono annullati da un medicinale
"Equilibrium", il futuro senza emozioni

Lo psichiatra: «Somiglia molto alla realtà. 12 milioni di italiani prendono psicofarmaci»
Roma. Una società senza dolore, senza né alti né bassi emotivi e dove tutta l'umanità è, grazie a un farmaco, in perfetta anodina calma. È "Equilibrium", il thriller di Kurt Wimmer (sceneggiatore di "La regola del sospetto") ambientato nel futuro.
Solo futuro? C'è chi dice, come lo psichiatra Raffaele Morelli: «attenzione è quello che già accade oggi».
Ecco la trama del film intepretato da Christian Bale, Emily Watson e Taye Diggs e che sarà nelle sale l'11 luglio distribuito da Buena Vista: nella nazione chiamata Libria, regna la più rassicurante pace fra gli uomini. Le regole del sistema libriano sono semplici: chi è felice, verrà arrestato, ma anche chi piange è perseguibile dalla legge come chi legge un libro o contempla un dipinto. A Libria tutto questo è possibile perché i cittadini assumono una dose quotidiana di un potente medicinale che blocca completamente i loro sentimenti e che dà a tutti lo stesso, fittizio, equilibrio.
Chi non obbedisce viene eliminato. Ma quando al funzionario governativo John Preston (Christian Bale) accade di "saltare" la sua dose quotidiana e scoprire all'improvviso un nuovo mondo di sensazioni sconosciute non sarà più possibile mantenere l'ordine e sarà l'inizio della lotta per una nuova libertà.
«Assomiglia molto al mondo di oggi - sottolinea ancora Morelli - dove 12 milioni di italiani prendono psicofarmaci e 4 sono totalmente dipendenti da questi. Siamo una cultura drogata dai farmaci - continua il direttore di "Psicosomatica" - stiamo diventando tutti atarassici anche perché ognuno cerca di diventare una fotocopia dell'altro». Non va meglio per Morelli sul fronte dell'estetica: «700 donne all'anno si sottopongono al lifting e tutto nel segno dell'uniformità per la voglia di apparire».
Per lo psichiatra, infine, «non sappiamo più stare con noi stessi, ci stordiamo continuamente, mentre, al contrario, le emozioni vanno vissute fino in fondo per maturare e crescere. Ora si parla - conclude Morelli - anche di farmaci capaci di alleviare le pene d'amore o dal fatto di essere stati abbandonati: sarebbe la fine, un modo per diventare davvero tutti zombi».