giovedì 4 settembre 2003

Il testo del servizio del TG 3 delle 13.20 dopo l'anteprima di Buongiorno, notte di ieri sera

«Grandi applausi e tanta folla per il film di Marco Bellocchio dal titolo Buongiorno, notte dedicato al caso Moro, un film che si candida al Leon d'oro.
Teresa Marchesi:
Applausi interminabili, ma quello più atteso, il più importante, per Buongiorno, notte, l'opera emozionante di Marco Bellocchio sul caso Moro, arriva con una lettera di Giovanni, figlio dello statista assassinato, un grazie a Bellocchio e a Rai Cinema che lo ha prodotto. "Un film che illumina aspetti importanti della vicenda", dice la lettera, letta oggi in conferenza stampa, "è un caso in cui la creazione artistica è stata capace di accrescere la conoscenza della realtà".
Marco Bellocchio:
Un riconoscimento veramente straordinario da parte del figlio. Il riconoscere all'artista la libertà di essere infedele, anche, rispetto alla storia, e di andare per conto proprio, però ad accrescere una verità profonda, questo è straordinario, cioé dimostra una sensibilità, un'apertura in un uomo che è stato così colpito tragicamente da questa vicenda, veramente, che mi ha... emozionato.
Teresa Marchesi:
Venticinque anni dopo Bellocchio racconta in modo personalissimo quei tremendi cinquantacinque giorni, fra cronaca, sogno e documenti tv, come una doppia prigionia: quella di Aldo Moro, di cui Roberto Herlitzka esalta la forza umana e morale, prima acora che la statura politica, e quella dei brigatisti, ostaggi, essi stessi di un'utopia, estrema e violenta; un buio, una notte che Maya Sansa, la brigatista lacerata del film, riesce a spezzare solo sognando che Moro è libero e vivo.»