giovedì 4 settembre 2003

stasera Bellocchio (1): «la ciliegina sulla torta»

La Provincia
Le Br e Moro: oggi la versione di Bellocchio
Interpreta Moretti Luigi Lo Cascio

Il ’68 e il ’78. Dopo «I sognatori» di Bernardo Bertolucci sull’anno delle grandi svolte sociali arriva oggi «Buongiorno notte» di Marco Bellocchio sul rapimento Moro e il punto più tragico degli anni di piombo. Alle 20 di stasera in Sala grande entreranno Bellocchio affiancato dai protagonisti Maya Sansa (interpreta Laura Braghetti) e Luigi Lo Cascio (Mario Moretti) per uno dei film più attesi del festival. Una storia intima più che politica, la prova del nove per il cinema italiano: se il regista piacentino avesse azzeccato la misura sarebbe la ciliegina sulla torta di una selezione abbondante, buona ma senza acuti.
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Libertà 4.9.03
Nostro servizio, Venezia

Marco Bellocchio è arrivato ieri nel tardo pomeriggio al Lido di Venezia, dove alloggia all'Hotel Des Bains, con gli attori del film e il figlio Piergiorgio, produttore e interprete di Buongiorno notte . Il pubblico vedrà oggi il film del regista piacentino, che certamente è l'italiano più atteso del concorso con questa sua nuova opera che inquadra il caso Moro da una prospettiva quasi intimista. Un film su cui Bellocchio fino ad ora non ha voluto fare anticipazioni ma che certamente, come accade spesso con le pellicole del regista piacentino, è destinato ad aprire dibattiti e commenti.
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L'articolo e i due lanci ADNKRONOS seguenti sono stati segnalati (con altri già presenti in questo blog) da Annalina Ferrante grazie anche a Nuccio

Il Messaggero, Giovedì 4 Settembre 2003
Applausi convinti ieri sera alla proiezione stampa per "Buongiorno, notte" che passa oggi in concorso. Herlitzka e Maya Sansa tra i protagonisti
L'utopia schiacciata dai suoi anni di piombo
Bellocchio racconta con la vicenda di Aldo Moro il fallimento del sogno rivoluzionario
di LEONARDO JATTARELLI

VENEZIA - Oltre la cronaca. La tragedia del rapimento e dell'uccisione di Aldo Moro con la lunga prigionia dello statista democristiano è tornata prepotentemente alla ribalta ieri sera, con la proiezione per la stampa dell'attesissimo film di Marco Bellocchio, Buongiorno, notte, terza ed ultima pellicola italiana che passa oggi ufficialmente in concorso qui alla Mostra del Cinema. Applausi convinti al termine della proiezione, giudizi positivi e commozione anche se con qualche riserva da parte di una platea sicuramente non divisa. Oltre la cronaca. Perchè il regista, reduce dal grande successo con il suo L'ora di religione , già "bacchettato" per Buongiorno, notte dalla figlia dello statista, Maria Fida («Poteva almeno inviarci una lettera,... provo rammarico, rabbia, profondo dolore») in disaccordo, più che con Bellocchio, con l'ennesimo progetto che riguarda una pagina tragica della sua famiglia e dell'Italia, sbatte in faccia al pubblico Moro e i suoi carcerieri. Il tutto, visto attraverso la lente intimistica di un racconto affidato agli sguardi, in particolare a quello della giovane brigatista Chiara (Maya Sansa). Uno sguardo talvolta impaurito, a volte incapace di osservare la realtà che la circonda e che mette a fuoco il mondo degli "anni di piombo", tra la normalità del quotidiano e il fascino dell'utopia con una tv che rimanda incessantemente telegiornali ed edizioni speciali, una sorta di altro occhio al quale i br non prestano troppa attenzione. Ciò che sta più a cuore a Bellocchio, ed è palese nel suo film, è raccontare il fallimento di una generazione e della sua utopia violenta. I brigatisti ritratti nella loro disarmante incapacità di trovare troppo spesso un perchè alla loro azione criminale e affascinati dal carisma di un Moro che già preannuncia quella che sarà più tardi la sconfitta del partito armato: «Se mi ucciderete non sarete degli eroi ma solo degli assassini, vi saranno tutti contro». Chiara si scopre in conflitto anche con i suoi compagni (nel cast Roberto Herlitzka nel ruolo di Aldo Moro, Luigi Lo Cascio, Pier Giorgio Bellocchio, Giovanni Calcagno e Paolo Briguglia) e in una situazione di disagio nel ruolo di militante combattente. Strutturalmente e "filosoficamente" diverso dall'ultima pellicola di Renzo Martinelli, Piazza delle Cinque Lune , sempre sul caso Moro uscito recentemente, il film di Bellocchio, come lui stesso afferma, parte da una angolazione diversa: «Un rapporto umano tra lo statista democristiano e i brigatisti ma nessuno sguardo indulgente verso il terrorismo». La pellicola scorre e prende corpo la struttura narrativa e la scelta "altra" di Bellocchio rispetto a letture già compiute del "caso" Moro. Oggi, dopo la proiezione per il pubblico e il confronto con regista ed attori, sapremo certo qui alla Mostra qualcosa di più su quella pagina oscura dell'Italia. Rimane negli occhi l'immagine che Bellocchio regala in un finale immaginario del film. Aldo Moro che riesce a fuggire, e s'incammina per strada, da solo, sotto la pioggia, stretto nel suo cappotto, nel traffico di una mattina qualsiasi.

AGENZIA ADN KRONOS
''Il film e' dedicato a mio padre'' Venezia, standing ovation per Bellocchio e il suo 'Buongiorno notte' Il regista: ''L'assassinio a freddo di Aldo Moro atto di pura follia''
Venezia, 4 set. di Marcello Giannotti (Adnkronos)

Marco Bellocchio e il cast di 'Buongiorno, notte' sono stati accolti da una standing ovation alla conferenza stampa di Buongiorno, notte, il film del regista in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. I giornalisti presenti nella stampa del Lido hanno applaudito il regista e gli attori per circa cinque minuti. ''La cosa piu' impossibile, piu' puramente folle e' stato l'assassinio a freddo di Aldo Moro - ha detto il regista - che mi ha ricordato le immagini terribili dei tedeschi che buttavano i partigiani nel fiume''. Marco Bellocchio spiega cosi' Buongiorno, notte, il film accolto trionfalmente alla Mostra del Cinema di Venezia. ''Per la prima volta nella mia carriera si e' trattato di un film commissionato -spiega il regista- Rai Cinema mi ha chiesto se volevo fare un film su Moro. La sfida mi ha progressivamente coinvolto. Rispetto a quella tragedia sentivo che dovevo rappresentare l'infedelta'''. Bellocchio spiega di aver voluto sottolineare ''la reazione che a un certo punto la terrorista ha, una reazione che non e' avvenuta nella storia vera. Per il film - prosegue Bellocchio - mi sono ispirato al Prigioniero scritto dall'ex brigatista Maria Laura Braghetti che si rammarica di non aver reagito e di non essersi ribellata''. ''In un prima sceneggiatura - spiega Bellocchio - Moro neanche si doveva vedere, poi lo abbiamo svelato''. Bellocchio ha dedicato il film a suo padre. ''In tutti i film che ho fatto finora mi e' stato chiesto perche' non c'era la figura di mio padre a cominciare da 'I pugni in tasca'. Nell'elaborazione della sceneggiatura e poi nelle riprese la figura di Roberto Herlitzka (l'attore che interpreta Moro, ndr) mi ricordava mio padre che ho perso quando ero adolescente. L'avevo dimenticato e annullato perche', evidentemente, per me era stata una catastrofe troppo forte. Nel film - prosegue Bellocchio - ad un certo punto la terrorista sogna di liberare Moro che passeggia tranquillamente nella casa in cui e' tenuto prigioniero. Quelle passeggiate ricordano quelle che facevano mio padre nell'appartamento dove vivevamo, che ci guardava mentre dormivamo''. Nel film c'e' anche uno scherzo giocato a Bernardo Bertolucci: una sequenza ispirata alla vera seduta spiritica che si tenne il 2 aprile 1978 a Roma e dalla quale emerse il nome di Gradoli, quello della via dove era tenuto prigioniero Moro (ma le ricerche dello statista furono invece condotte nel paese di Gradoli). Intenzionalmente incurante della veridicita' storica, Bellocchio ha rimesso in scena in Buongiorno, notte la seduta spiritica. Sette-otto personaggi intorno ad un tavolo che evocano uno spirito e, seduto su una poltrona, lo stesso Bellocchio che osserva. Il medium che conduce la seduta evoca ''lo spirito di Bernardo'' e la risposta e' ''La luna'', il titolo del film di Bertolucci del 1979. Uno scherzo, una birichinata, come la definisce lo stesso medium nel film che invita lo spirito a non scherzare. E una birichinata, come spiega Bellocchio, fatta all'amico e collega che stima da anni.

VENEZIA: ANNUNZIATA, DA BELLOCCHIO UN FILM LIBERATORIO
''E' LA CHIUSURA DI UN CERCHIO, COLMA UN VUOTO''
di Antonella Nesi

Venezia, 4 set. - (Adnkronos) - ''Buongiorno, notte'' e' ''un film molto liberatorio''. A definire cosi' la pellicola sul rapimento Moro che Marco Bellocchio ha portato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e' il presidente della Rai, Lucia Annunziata che oggi presenziera' alla proiezione ufficiale ma che ha gia' visto il film ''ben tre volte''. ''Trovo liberatorio, quasi catartico che Bellocchio abbia rimesso sullo sfondo la politica e in primo piano la psicologia dei terroristi. Questo film -aggiunge- colma un vuoto nella nostra generazione, che ha scritto di tutti tranne che di Moro e del terrorismo. In fondo siamo stati presi tutti in ostaggio da una banda di persone, i terroristi, che erano meno bravi di noi, meno intelligenti di noi e che impressero un colpo fatale'', prosegue il presidente a margine della conferenza stampa del film, che ha seguito con attenzione in prima fila.
(Nex/Zn/Adnkronos)
04-SET-03
13:07