domenica 20 marzo 2005

bullismo

La Stampa 20 Marzo 2005
CONVEGNO SUL TEPPISMO A VERCELLI
«Una felpa sbagliata e diventi vittima»

VERCELLI. Rapido e indolore. Il convegno sul disagio giovanile, che ha fatto registrato due assenze illustri, la giornalista della Stampa Loewenthal (39 di febbre), e il neuropsichiatra infantile Eugenio Torre (impegni inderogabili), è terminato alle 11, almeno un’ora prima del previsto, passerella delle autorità compresa.
Gremita comunque la sala Pastore della Camera di commercio di coloratissimi giovani delle scuole superiori di Vercelli. Ragazzi attenti e capaci di silenzio, anche quando don Osvaldo Carlino, in rappresentanza del vescovo, ha detto con candore: «Sono contento di avere l’occasione di sentir parlare dei problemi dei giovani. Da quando non insegno più, l’unica immagine che ho è quella di una gioventù con l’ombelico scoperto e il cellulare sempre acceso». Più materna e diplomatica l’assessore comunale Ketty Politi: «Ho anch’io due figli, e mi dico che li devo ascoltare di più, senza giudicare e senza eccedere nei consigli». Interessante la relazione della psicologa Federica Silvano: i bulli maschi sono in percentuale più numerosi (85 per cento), ma le ragazze sanno essere più subdole e cattive. Come si diventa vittime? «Basta indossare la felpa sbagliata». Poi a parlare l’assessore Giuseppe Masini, il provveditore Antonio Catania, il dirigente della Squadra mobile Giovanni Denaro e la scrittrice Sandrina Gasperoni.