domenica 20 marzo 2005

Terri Schiavo

Corriere della Sera 20.3.05
Margherita Hack, astrofisica: «E’ morta molto tempo fa» «Tenere in vita un vegetale è barbarie»
Mariolina Iossa

Margherita Hack, astrofisica, laica, una delle menti più brillanti della comunità scientifica italiana, non teme gli attacchi dei cattolici. Secondo lei, staccare il tubo a Terri era la cosa più sensata che si potesse fare. Il marito della Schiavo alla fine ha vinto la sua battaglia, nonostante la forte avversione dei genitori della povera donna.
«Tenere in vita un vegetale è una barbarie. È assurdo, una cosa inutile e senza senso».
I genitori della Schiavo si sono opposti con tutte le loro forze a questa forma di eutanasia.
«Io francamente penso che sia improprio parlare di eutanasia. La povera Terri è una persona già morta, tenerla in vita a forza è un’assurdità. Chissà, forse i genitori sperano ancora vanamente di poterla riabbracciare, di vederla risvegliarsi. O forse sono sedotti da qualche fondamentalismo religioso. Ma loro sono i genitori, è facile comprenderli».
Se però la scienza permette di mantenere la vita con una macchina, pur nella remota speranza di un risveglio, perché rifiutare questa opportunità?
«Quella di Terri è un’esistenza senza senso. Lei dice le macchine, la scienza. Rovesciamo il ragionamento: senza le macchine moderne Terri sarebbe già morta e la speranza di un risveglio è praticamente nulla. Ripeto, è inutile prolungare un battito del cuore quando la vita se n’è già andata via molto tempo fa».