martedì 24 maggio 2005

violenze sui bambini

Corriere della Sera 24.5.05
romaIN NERO
Violenze sui bambini, un’emergenza rimossa
di FABRIZIO PERONACI

Una è appena nata e, nella foto che gli è stata scattata con un telefonino dopo che un passante l’aveva trovata in un cassonetto di via Giolitti, agita i pugnetti e stenta a tenere aperti i minuscoli occhi a mandorla. L’altra ha otto anni e della vita già conosce gli aspetti più cupi: le mani e il fiato di un estraneo addosso, le visite intime e invadenti dei dottori. La terza non c’è più, aveva sei anni quando ad ottobre morì nell’ospedale Pertini: sembrava un edema polmonare, ma poi è venuta alla luce una sconvolgente vicenda di abusi sessuali. Bambine vittime di violenze, sevizie. Nella città che, prima in Italia, ha istituito un consiglio comunale dei piccoli e, giusto la settimana scorsa, ha celebrato il «Giorno del gioco», esiste anche questo. Storie terribili, emerse nelle stesse ore in cui centinaia di ragazzini partecipavano alle festose iniziative dei Municipi.
Stazione Termini, mezzogiorno: Chou Naj, una cinese di 30 anni, entra in un negozo, chiede del bagno e ne esce tenendo in mano una busta celeste pesante un paio di chili: sua figlia, ancora viva. Poi getta il tutto nel cassonetto e sviene: «Non ho soldi per mantenerla», dirà più tardi.
Guidonia, case popolari: un ragazzo di 16 anni invita nella sua stanza la sorellina di un amico con la scusa di giocare con la Play Station, ma all’improvviso la spoglia, le salta addosso, la tocca ovunque. Adesso è agli arresti domiciliari, mentre la bimba si è chiusa in un mutismo che il tempo, forse, non guarirà mai.
Palazzo di Giustizia, piazzale Clodio. La tragica fine di Dana Dutu, piccola rumena vittima di incesto, impegna da mesi i magistrati. «La madre ha infierito ripetutamente e crudelmente», dice l’ordinanza di custodia cautelare.
Tre casi, ma non i soli. A Roma i neonati abbandonati negli ospedali sono 50-60 l’anno. I maltrattamenti oltre 200: una goccia nel mare degli abusi non denunciati. I minori che vivono «in uno stato di deprivazione e disagio psicologico» qualche migliaio. E’ un dramma vero, un impegno enorme per i Servizi sociali. Eppure di tutto questo si parla poco, è raro che diventi ribalta : si preferisce spazzare via, lasciare nel retroscena la faccia meno presentabile di questa città. Magari nel nome di un diritto alla privacy che, tante volte, finisce per penalizzare proprio loro, i bambini più deboli, meno fortunati.