mercoledì 6 luglio 2005

violenza contro i bambini, i dati di Roma

Repubblica cronaca di Roma 6.7.05
L´INFANZIA NEGATA
Primi dati dal rapporto del Centro d'aiuto al bambino. Studiati i casi dal 1998 al 2004. Il 62 % vive con i genitori biologici
Abusi, si abbassa l'età delle vittime
Il 47% dei minori che ha subito violenza aveva meno di 5 anni
CARLO ALBERTO BUCCI

Il 47 per cento dei 292 bambini presi in cura dal Centro aiuto al bambino maltrattato e alla famiglia di Roma, ha subìto violenza prima dei cinque anni. E lo spazio entro il quale avviene l'abuso sessuale, la violenza fisica e psicologica, o la trascuratezza, è per il 62 per cento dei casi la famiglia costituita dai "genitori biologici". Sono solo due dei dati che emergono dal primo rapporto realizzato dalla struttura creata nel ‘98 dall'assessorato alle Politiche sociali del Comune.
La ricerca in corso - condotta da Salvatore D'Amore, Francesca De Gregorio, Paola Maione e Francesca Tamburini - analizza i 292 casi seguiti dal febbraio 1998 al giugno 2004. «L'andamento dimostra - spiega D'Amore - che nel corso degli anni si è abbassata la soglia di rischio e sono aumentati i minori che hanno subìto il primo maltrattamento tra zero e cinque anni». Dal 2004, sono stati un centinaio i minori che sono entrati a far parte del programma terapeutico del Centro per il quale lavorano 13 psicologi e psicoterapeuti, guidati da Luigi Cancrini. «L'aumento è una notizia terribile ma ha un risvolto positivo, perché - spiega l´assessore Raffaela Milano - sottrae questi bambini al silenzio».
Il rapporto dimostra che il tipo più frequente di violenza subita dai 292 minori (il 62 per cento dei quali sono femmine) è la trascuratezza (26%). Il 24 % ha subìto violenza psicologica mentre l'abuso sessuale riguarda il 18% dei casi. È la stessa percentuale della "violenza assistita": «Assistere alla violenza produce danni psicologici analoghi a quelli presenti in chi l'ha subita» aggiunge D'Amore. Alta è la percentuale di genitori che lavorano come insegnanti, impiegati o liberi professionisti (il 21% delle madri e il 29 dei padri) laddove la maggior parte è costituita da disoccupati e operai.
Oltre a seguire nel tempo i minori con la psicoterapia - un servizio esclusivo a Roma, garantito grazie ai 90mila euro biennali forniti dalla Fondazione Peretti - il Centro di aiuto svolge la funzione di coordinamento con i servizi di primo livello: la procura presso il Tribunale dei minori (dalla quale arrivano il 12 % delle segnalazioni) e i servizi sociali distribuiti sul territorio (77%). «L'impegno del Centro, finanziato dal Comune con 230mila euro all´anno, è di continuare a formare le persone che lavorano e vivono a contatto con l'infanzia» spiega l'assessore Milano. «Lo scopo è rendere riconoscibile questa violenza invisibile».