martedì 12 aprile 2005

il 25 Aprile

L'Unità 12 Aprile 2005
«Il 25 aprile difendiamo la Costituzione antifascista»

ROMA Un appello a «tutti gli italiani che hanno a cuore le sorti della Repubblica» chiama a manifestare il 25 aprile per difendere la «Costituzione del ‘48, nata dalla Resistenza antifascista»: lo lanciano Giorgio Bocca, Alessandro Curzi, Raniero La Valle, Lidia Menapace, Giovanni Pesce, Massimo Rendina, Paolo Ricca, Rossana Rossanda, Paolo Sylos Labini, Carla Voltolina Pertini, Tullia Zevi. Suonano l’allarme per le riforme in attesa dell’approvazione definitiva, affermando che «una maggioranza estranea alla storia, ai valori e alla cultura della Resistenza ha sancito lo smantellamento definitivo dei beni pubblici repubblicani generati dalla lotta di Liberazione.
I sottoscrittori dell’appello sottolineao inoltre: «Il governo Berlusconi ha imposto, a colpi di maggioranza, una riscrittura eversiva della seconda parte della Carta», che compromette l’equilibrio tra i poteri costituzionali posto dai Padri costituenti a salvaguardia della vita democratica della Repubblica». Questa «riscrittura cancella l’ordinamento democratico-parlamentare per lasciare spazio al «governo personale di un capo politico», e sacrifica l’unità nazionale «alle pulsioni dissolutrici di un nuovo fascismo padano». «Di fronte a un tornante di tale gravità, tacere o minimizzare sarebbe una imperdonabile colpa», prosegue l’appello, che invoca un «forte sussulto di tutte le culture democratiche del nostro paese» ed esorta «tutti gli italiani che hanno a cuore le sorti della Repubblica, già in passato minacciate da oscure trame, a mobilitarsi in occasione del prossimo 25 aprile, e poi ogni 25 aprile, una volta sventata questa minaccia, trasformando la celebrazione dell’anniversario della Liberazione in una manifestazione nazionale in difesa dei valori e dei principi inscritti nell’unica vera Costituzione della Repubblica: quella del 1948, nata dalla Resistenza antifascista».
E in difesa della Carta del ‘48 è intervenuto il sindaco di Roma, Walter Veltroni: «Mi auguro che tutti abbiano maggiore saggezza e che si rendano conto che non si può cambiare il cuore della Costituzione del nostro paese in un clima di scontro e sotto una forza politica che minaccia una crisi di governo», ha precisato il primo cittadino della capitale intervenendo al XV congresso della Cisl di Roma e del Lazio. «Non si cambia così la Costituzione - ha ribadito Veltroni - perchè la Costituzione è costata sangue e lo dico in prossimità del 25 aprile, 60/mo anniversario della Liberazione. La Costituzione - ha sottolineato si può cambiare solo nel caso in cui ci sia convergenza tra le forze politiche, i sindacati e gli enti locali. Altrimenti - ha concluso il sindaco - si rischia di avere un paese barocco e diviso in mille livelli istituzionali».