martedì 12 aprile 2005

sinistra
non funziona la Camera di consultazione

Corriere della Sera 12.4.05
Listone a sinistra, lite Bertinotti-Diliberto
Asor Rosa: potremmo chiudere la baracca

ROMA - «La tentazione di chiudere baracca e burattini, c’è». E’ deluso, Alberto Asor Rosa. Il sogno di un listone della sinistra radicale è sfumato ieri dopo una discussione appassionata e lacerante. Da una parte il professore con Oliviero Diliberto, «Pancho» Pardi, Paul Ginsborg e Achille Occhetto, dall’altra Fausto Bertinotti. Alle dieci Asor Rosa, coordinatore della Camera di consultazione della sinistra progettata dal manifesto con Pdci, Verdi, Prc e movimenti, legge la Dichiarazione d’intenti: omogeneizzazione di tutte le forze autenticamente di sinistra, programma unitario e accelerazione della Camera di consultazione. Ma all’ora di pranzo Bertinotti boccia la costruzione del nuovo soggetto. E alle tre il professore, un tempo ascoltato consigliere di Botteghe Oscure, prende atto della spaccatura: «Non vorrei che la Camera diventasse uno stanzino». Con Prodi che vuol inglobare nell’Ulivone comunisti e verdi, il Prc ritiene «antistorico» il progetto dell’unità a sinistra e il martello dialettico di Bertinotti colpisce duro. Alle tentazioni neocentriste del dopo-Berlusconi non si risponde con un «esercizio politicista», ma con una nuova cultura politica: «La federazione? È una delle cose più ferocemente vecchie». Il percorso di Bertinotti comincia dai movimenti e poi c’è che la compagnia non lo convince: «Sulla non violenza io ho fatto un congresso. Posso collaborare con chi alza un cartello "Viva la resistenza irachena", ma unirmi, proprio no». Diliberto incassa, poi rilancia: «Si va avanti e chi ci sta, ci sta». I Verdi non ci stanno e Asor Rosa, che il 15 gennaio una straripante Fiera di Roma incoronava erede di Nanni Moretti, si prende una pausa: fino all’assemblea del 25 giugno.