sabato 27 marzo 2004

monomania

Repubblica, ed. di Bari 27.3.04
L´ANALISI
Lo studente modello omicida ci sono i segni premonitori
È una forma di monomania le cui caratteristiche portano i soggetti agenti a essere talvolta insolitamente eccitati e altre volte misantropi e chiusi
di NUNZIO SMACCHIA, criminologo


Viene chiamata monomania omicida l´azione di chi compie gesti impulsivi sotto la spinta dell´irresistibilità, soggiogato, spinto da un´idea, da "una voce interiore", come quella "sentita" dallo studente universitario di Brindisi, quando ha ucciso la nonna di 87 anni. Nel nostro caso è probabile che si possa parlare di furore maniacale senza delirio, derivante da una degenerazione della sfera emotiva-affettiva, una forma di pazzia impulsiva che ha coperto "il fuoco che covava sotto la cenere". Allo stato è difficile avere un´idea precisa o imputare all´immaginazione malata la causa scatenante della volontà omicida. L´azione omicida sembra occupare quella terra di nessuno che mette in risalto una condotta impulsiva e violenta in un quadro auto-etero distruttivo, i cui contorni non sono ben definibili in senso psicopatologico. La criminologia clinica si trova spesso di fronte a crimini "inspiegabili", la cui indecifrabilità è connotata dall´irrazionalità del comportamento, dalla particolare atrocità o, ancora, dall´impossibilità di comprendere le vere motivazioni sottostanti od inconsapevoli. La psichiatria in questi casi va alla scoperta di nuovi "elementi interpretativi", senza soffermarsi nella ricerca di differenze o peculiarità, trova non tanto una patologia precisa e specifica, ma, nascondendosi dietro l´incomprensibilità dell´atto, afferma l´esistenza di una malattia mentale. Nel nostro soggetto si è in presenza di furore maniacale senza delirio, di una sorta di follia istintiva, come viene denominata in psichiatria forense. Questo stato si presenta sotto forma di perversione e sfocia spesso nell´omicidio. E´ una lesione degli affetti, dei sentimenti, che è estranea al mondo etico dell´individuo. Consiste nella deviazione morbosa dei sentimenti naturali, delle inclinazioni, delle abitudini, senza alcuna lesione dell´intelletto o della capacità di comprensione e di ragionamento. E´ una forma di monomania omicida le cui caratteristiche portano i soggetti agenti ad essere talvolta insolitamente eccitati ed altre volte misantropi e chiusi, denunciando sintomi di una follia istantanea, segnata da uno scompenso psicopatologico momentaneo, brusco, con successiva completa remissione. Il primo atto di follia può essere un omicidio e il disturbo mentale può continuare o essere intermittente. Se l´atto riprovevole è l´omicidio, si tratta di follia istantanea, passeggera, transitoria. Un atto orribile come l´omicidio commesso senza causa, senza un reale ed apparente motivo di interesse, da un individuo i cui costumi e comportamenti sono stati fino a quel momento normali, non può che valutarsi come follia istantanea, monomania istintiva, alterazione repentina delle funzioni psichiche. Una forma di impeto nervoso, di durata più o meno breve, che altera le funzioni psichiche o scatena impulsi violenti ed irresistibili. E´ possibile che tutto questo si sia presentato come "il mostro" nella mente e nell´animo del gerontocida brindisino, armando la sua mano assassina.