mercoledì 6 aprile 2005

"transfert erotico"

Repubblica, ed. di Napoli 6.4.05
IL CONTROTRANSFERT EROTICO DELLA PSICOLOGA
MICHELE ROSSENA

Una giovane psicologa campana risolve per magia, e con l'avallo della legge, l'enigma storico della cultura psicoanalitica. Lo hanno riportato i giornali: il controtransfert erotico della psicologa salva un ex tossicodipendente dal carcere. Non era bastato un secolo di studi e ricerche, di confronti e diatribe e soprattutto riflessioni sofferte e dolorose dei protagonisti della trasformazione di un transfert fra terapeuta e paziente in relazione amorosa, a sciogliere il nodo centrale della prassi analitica. Non era bastata una corposa bibliografia specialistica sul tema, compreso un libro-rivelazione, quel "Diario di una segreta simmetria" frutto di anni e anni di ricerche del grande, compianto Aldo Carotenuto sulla vita, l'identità e le relazioni di Sabina Spirlein, spina nel fianco debole di Freud e Jung, a far luce su di un fenomeno delicatissimo da trattare che merita rispetto e massima attenzione. Non è bastato nemmeno il film che qualche anno fa, campione d'incassi e di dibattiti sul tema, divulgò quanto sofferto e descritto da grandi e sconosciuti artisti dell´anima, da Freud a Jung, da Rogers a Carotenuto, a sanare dubbi etico professionali e interrogativi morali che entrano in gioco fra le mura del difficile e talora inquietante setting psicoanalitico. "Prendimi l'anima", prendendo spunto dalla storia analitica, racconta (seppur manipolato dal regista Faenza) quanto accadde fra Carl Gustav Jung e Sabina Spirlein entro e fuori il tradizionale setting.
Ed ecco una giovane psicologa che, forte del coinvolgimento di tutt'altra natura che non terapeutico, tira fuori l'asso dalla furba manica del mestiere. Nasce così la teoria del "transfert erotico", quale rivoluzionario strumento di riabilitazione del paziente. In barba a grandi e no, caduti sullo scivoloso campo della seduzione analitica e alle loro dilanianti autocritiche. E così, per effetto della nuova teoria, un ex tossicodipendente viene "perdonato" dal Riesame, anzi in qualche modo premiato per aver lasciato gli arresti domiciliari. Perché nelle sue provvidenziali fughe sul litorale domizio incontrava la sua psicologa a stretti fini terapeutici.
Il problema della riabilitazione dalla dipendenze si risolve con un mirato rinfoltimento di personale specializzato. Mi perdoni il lettore se non ho potuto che ironizzare su questo incredibile filmetto americano dai contenuti drammatici e finalone rosa di marca nostrana, che in realtà evidenzia elementi di notevole gravità. No comment per l´invenzione strategica della giovane, scaltra collega che stravolge pubblicamente in senso del transfert, massima istituzione del Verbo Analitico. Si commenta da sola la decisione buonista di un giudice che, per non entrare nel merito di tematiche già delicate per gli stessi addetti ai lavori, quindi pressoché ignorate dal resto dell´umanità, confonde una trovata manipolatoria con effetto psicologico e risultanze legali con il sacrosanto diritto all'affettività del detenuto.
La sottolineatura più triste debbo riservarla alla brutta mazzata accusata dal mondo della psicologia clinica, già pubblicamente offeso e bistrattato nella tv spazzatura che la usa a cadenza quotidiana, volgarizzandola. Per vendere emozioni e sentimenti alla gente che soffre, a costi bassissimi. Ancora una volta chi dovrebbe salvaguardarla come strumento di crescita individuale e collettiva, divulgandola in maniera sana e corretta, se ne serve, sfruttandone il potere (suggestivo) di depositario del sapere umano universale e a scopi ovviamente personali. Dalla giovane psicologa di provincia, ai fedelissimi guru televisivi degli anchorman che contano.