mercoledì 12 gennaio 2005

dal martedì
Papa ed embrioni!
nessuno ha il coraggio di sottrarsi all'encomio?

Liberazione 11.1.005
LA SFIDA DELL'EMBRIONE TRA LE QUATTRO PRIORITÀ DI WOJTYLA
Discorso agli ambasciatori. Gli altri temi: la fame (le risorse siano destinate a tutti), la pace e la libertà
Di Fulvio Fania


La prima delle quattro sfide nel mondo è la difesa «dell'embrione umano» come «soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato». Giovanni Paolo Il sostiene che «la sfida della vita va concentrandosi in particolare» su aborto, cellule staminali, sperimentazione scientifica, fecondazione assistita e donazione nonché sulle «minacce» alla famiglia, che è «il sacrario della vita» .
Nella Sala Regia un Wojtyla affaticato, in grado di leggere solo poche frasi del suo discorso per i tradizionali auguri di buon anno al corpo diplomatico, ha di fronte a sé un centinaio dei 174 ambasciatori accreditati presso la Santa sede. Quasi il mondo intero, se si pensa che alle Nazioni Unite sono rappresentati 185 paesi. Sicuramente il Papa non si rivolge soltanto all'Italia. Seduto in prima fila c'è lo statunitense James Nicholson: due anni fa dovette prendersi i rimbrotti del Papa per la guerra in Iraq mentre adesso può far valere la restaurazione di Bush in materia di coppie e natalità. D'altra parte, un paragrafo contro l'aborto compariva anche nel pieno dei tentativi vaticani per scongiurare il conflitto. Ciononostante il tono del messaggio papale di quest'anno non può che colpire in modo particolare sulle sponde del Tevere, vista la coincidenza con la riunione della Consulta sul ricorso del governo contro il referendum della legge 40. La Segreteria di stato vaticana guarda sicuramente oltre la nostra Penisola e questo è un tema cruciale perfino per la convergenza tra Chiesa e Islam,come si è verificato in alcune conferenze Onu sulle sorti demografiche del pianeta. Ma è anche vero che ai vertici della diplomazia cattolica, accanto al cardinale Sodano e al posto del franceseTaiiran, è salito recentemente un altro italiano, il piemontese Giovanni Lajolo. Wojtyla è durissimo, il suo appare come un richiamo per i cattolici, soprattutto per i governanti. «La posizione della Chiesa - sottolinea è chiarissima. Nulla pertanto è eticamente ammissibile» in direzione contraria, perciò la scienza deve rinunciare ad usare gli embrioni per la ricerca. Si dedichi piuttosto alle cellule staminali adulte. Il passaggio successivo investe implicitamente soprattutto altri paesi, a cominciare dalla Spagna di Zapatero. C'è una «legislazione - afferma il Papa che intacca la struttura naturale della famiglia, che può essere esclusivamente quella di unione tra uomo e donna». Giovanni Paolo Il giudica tali leggi «dettate da una visione innaturale dell'uomo» e l'aggettivo sembra evocare un "contro-natura" rivolto alle coppie omosessuali. Nella concezione wojtyliana questa "morale naturale" è inseparabile da altri aspetti sui quali egli incontra invece anche grande parte della cultura laica. Si tratta delle altre tre sfide, quelle del pane, della pace e della libertà.

Il Messaggero 11.1.05
IL PAPA: ECCO LE QUATTRO SFIDE DEL 2005
Orazio Petrosillo


La sfida della vita.
L'aspetto più singolare della "sintesi wojtyliana" è la menzione della vita al centro dell'agenda politico-diplomatica mondiale. Qui Wojtyla è profetico e rivoluzionario insieme. Fa compiere al tema della vita un salto epocale: dall'etica, dai confessionali, dai laboratori alle cancellerie, ai summit internazionali. E per «sfida della vita», il Papa intende «l'inizio della vita umana, quando l'uomo è più debole e deve essere più protetto». Dunque la difesa dell'embrione in base alle ragioni della... ragione e della scienza. Non c'è nulla di confessionale in questo, anche se la Chiesa cattolica ne fa una propria battaglia ideale: «l'embrione umano è soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato che se ne sviluppa». «Nulla pertanto è eticamente ammissibile che ne violi l'integrità e la dignità», ha dedotto il Papa. Evidenti sono le conseguenze sui temi di aborto, procreazione assistita, impiego delle cellule staminali embrionati, clonazione. E la sfida della vita riguarda anche «il sacrario della vita» (una definizione poetica e oltremodo vincolante), ossia la famiglia da difendere nella sua «struttura naturale» di unione tra un uomo ed una donna fondata sul matrimonio, contro le legislazioni che la «intaccano». Tema politico-diplomatico quant'altri mai, fondamento del benessere dei singoli e delle nazioni. Il Papa si pone di traverso a «leggi dettate da una visione restrittiva ed innaturale dell'uomo».