mercoledì 12 gennaio 2005

uomini e topi
il consueto "metodo" delle neuroscienze...

Le Scienze 11.01.2005
La maternità è come una droga
La natura ricompensa biologicamente le madri che nutrono i propri piccoli


Chi ha bisogno di droghe quando curarsi del proprio bambino ha lo stesso effetto? Una ricerca pubblicata sul numero del 5 gennaio 2005 della rivista "Journal of Neuroscience" rivela che le scansioni cerebrali di ratti esposti alla cocaina sono indistinguibili da quelle delle madri che allattano i piccoli, supportando l'idea che la natura - e l'evoluzione - offra una ricompensa alle madri che nutrono i propri piccoli. Lo studio potrebbe aiutare a comprendere meglio il legame madre-figlio anche negli esseri umani.
Se si offre loro di scegliere, i ratti con figli di età inferiore agli otto giorni preferiscono l'allattamento dei piccoli all'uso di cocaina. I ricercatori ipotizzano che questa forte motivazione ad allattare si sia evoluta per favorire il legame fra la madre e i figli. Studi precedenti sul danneggiamento di parti del cervello o sul blocco dei neurotrasmettitori avevano mostrato che il sistema di ricompensa cerebrale è coinvolto sia nell'allattamento sia nella stimolazione da droghe. Ma nessuno in questi studi aveva studiato le immagini del cervello di un animale cosciente.
Per verificare questo fenomeno, Craig Ferris dell'Università del Massachusetts e colleghi hanno monitorato gli effetti dell'allattamento e dell'uso di cocaina sull'intero cervello con la tecnica della risonanza magnetica (MRI). Quando i ricercatori hanno confrontato le immagini, hanno scoperto che in entrambi i gruppi di ratti erano attive le identiche aree cerebrali. Se le madri ricevevano iniezioni di cocaina, il sistema della ricompensa nel loro cervello diminuiva di attività: ciò suggerisce che l'allattamento interferisca in qualche modo con gli effetti della cocaina.

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