LA MUSA ESISTENZIALISTA, 80 ANNI PORTATI CON GRANDE CHIC, DÀ IL VIA DA STASERA AL 16 A UN BREVE TOUR ITALIANO
Juliette Gréco, voce dell’eterna ribellione
Un modo di cantare antico, diretto e senza fronzoli
Marinella Venegoni
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE - Figure che hanno popolato l'immaginario collettivo sfumano, poi riappaiono all'improvviso. E stordisce ancor più la differenza fra passato e presente nella musica popolare. Torna Juliette Gréco, eterna musa dell'esistenzialismo, con un breve tour che parte stasera da Castiglione delle Stiviere. Ricompare ed è subito profumo di metà Anni Quaranta, con la Francia non ancora scalzata dall'America come modello di arte e di vita. Pressi di Saint-Germains-des-Prés, dentro il Tabou, piccolo locale dove si riunivano Sartre e Simone de Beauvoir, Camus, Queneau, Vadim, Boris Vian, a discutere e ad ascoltare canzoni e jazz. Intelligenze diverse si mescolavano nell'ansia di elaborare fino in fondo le terribili esperienze della guerra, e sviscerare quel senso di crisi che mette in discussione ogni valore consolidato. Ribellione, inquietudine, rifiuto delle mediazioni, trovavavano sbocco anche nella musica, con una grande stagione della canzone colta grazie al contributo di letterati e filosofi (è accaduto sempre più di rado, in questi anni si sono registrati, a parte il caso Sgalambro-Battiato, alcuni tentativi fra il velleitario e l'ardimentoso: Baricco e gli Air, Gianmaria Testa con Erri De Luca, ma in verità è successo pochino).
Juliette nel 2006 compirà 80 anni di tranquilla ribellione esistenziale. La sua immagine ancora le rende grazia: la solita pettinatura liscia bruna appena ravvivata da qualche mèche, gli stessi occhi magnetici e maliziosi, sottolineati dalla matita nera. Il volto non sembra alterato dalla chirugia; una donna chic sa sempre come invecchiare, e lei nel correre dei decenni è rimasta veramente se stessa.
E' tetragona, intanto, nei ricordi. Spesso racconta l'episodio che ha segnato la sua vita: la madre attivista partigiana che nascondeva ricercati fu imprigionata dalla Gestapo e portata via nel '43, lei rimase sola e povera nell'immensità di Parigi, prigioniera della povertà, dei suoi pantaloni e della maglietta nera che poi diventerà una divisa. A vent'anni, promettente e non compiacente interprete, danzatrice all'Opéra, viene guardata con sospetto, come un'immagine vivente della gioventù traviata; in realtà è un'incarnazione inconsapevole della donna nuova, raccontata nel «Secondo sesso» della de Beauvoir.
Canta di sesso, e di sesso e amori racconta ancora oggi. Se glielo chiedono, lei non si tira indietro: «Miles Davis è tra i miei amori più belli, ci siamo amati subito, come dei bambini. Credo che fosse nel '49». E racconta altrettanto volentieri che lei no, non ha mai amato Ives Montand, sciupafemmine che faceva morire di gelosia Simone Signoret; l'attrice affrontò Juliette, le disse chiaramente di togliergli gli occhi di dosso; e lei: «Mi dispiace, ma tuo marito non mi piace proprio per niente». Parla anche di colleghe: «La Piaf è stata la più grande in assoluto come interprete. Come donna, era cattiva con le altre donne: appena qualcuna aveva un piccolo nome, giurava di volerla prendere sotto le sue ali ma in realtà l'annientava». Molte di queste storie sono scritte nella sua autobiografia, «Jujube», pubblicata nel lontano 1982.
Sarà antica, Juliette, ma patetica proprio no; ammesso poi che si possa definire antico quel suo modo di cantare così estremista, diretto e senza fronzoli. Acuti mai per carità (andatelo a dire alle ragazze del new soul, o anche solo a una delle sanremesi che ci frantumano ogni anno i timpani). Dolcezza e intensità sì, invece. Ma anche distacco e ironia: un marchio consolidato riemergerà stasera nel concerto di debutto del breve tour italiano, con le canzoni di sempre. Accompagnata da un quartetto, Gréco canterà Ferré, Carriére, «La Javanaise» di Gainsbourg, Brél, Prévert, Kosma. E annuncerà gli autori prima di ogni brano. Questo è il suo stile, l'omaggio a chi ha scritto canzoni degne di esser cantate. (Di recente, Juliette è riemersa anche su un cd Rai, della serie «Via Asiago», che riproduce un suo concerto degli Anni Cinquanta).
Le date del tour: Stasera Castiglione delle Stiviere (Mantova), 14 Catanzaro, 15 Catania, 16 Roma.