sabato 12 febbraio 2005

il signor Brazelton
dice di sapere tutto sui bambini

Corriere della Sera 12.2.05
Insieme
Carlotta Niccolini

Non mangia le verdure. Libera l’altalena dei giardinetti buttando per terra l’occupante. Si rifiuta di usare il vasino. Si calma solo davanti alla tv. Vuole sempre giocare al dottore. Magari non tutti insieme, ma questi sono alcuni dei casi che possono presentarsi ai genitori con bambini da 3 a 6 anni. E può essere rassicurante sapere che c’è qualcuno che ha un’idea di quello che si deve fare. Se negli anni Settanta la bibbia dei genitori occidentali era il manuale del dottor Spock (più tardi in Italia il «nuovo bambino» di Marcello Bernardi), oggi il punto di riferimento è T. Berry Brazelton, 87 enne super pediatra con cattedra ad Harvard, autore di oltre 30 libri sullo sviluppo del bambino, tra cui i classici «Infants and mothers» e «To listen to a child». Ma soprattutto Brazelton è noto per aver elaborato la mappa dei «touchpoints», momenti chiave dello sviluppo, che possono manifestarsi come improvvise impennate o radicali regressioni perché la crescita è un percorso frastagliato. Dopo essersi dedicato ai primi 3 anni di vita del bambino, nel suo nuovo libro Brazelton (con la collaborazione del medico psichiatra Joshua D. Sparrow) affronta l’età dai tre a sei anni. Il «manualone» (500 pagine edite da Fabbri) sarà lo spunto di un incontro con le mamme e i papà milanesi lunedì sera alla Casa della Cultura, presente anche la psicologa Silvia Vegetti Finzi.
Per rendere più piacevole la lettura, Brazelton ha immaginato di seguire la vita quotidiana di 4 bambini tipo, due maschi e due femmine: uno vivace, uno timido, una energica e una socievole. «I genitori - sostiene l’autore - non devono lasciarsi spaventare dai momenti difficili o dai comportamenti "devianti" dei figli, ma approfittarne per sostenerne l’evoluzione, con autorevolezza e con la massima condivisione». La parola chiave è «insieme», perché il bambino è un essere umano intelligente e sensibile, in grado di comprendere e imparare tutto: il trucco è mettersi al suo livello. E non solo in senso metaforico. Per giocare con lui bisogna sdraiarsi per terra e abbassarsi quando si vuole parlare.
Brazelton crede nelle regole e nei limiti: fino a quando non sarà il bambino stesso a imparare a riconoscerli e ad autocontrollarsi. Per esempio di fronte all’aggressività (morsi, botte, parolacce, un tipico «touchpoint» del terzo anno) mamma e papà devono mettere un netto freno. Le azioni violente (canalizzazione incontrollata dell’angoscia infantile) vanno interrotte imponendo un momento di pausa e abbracciando il bambino: «Aiutarlo a scoprire le parole per esprimere i sentimenti che ha trasformato in azioni può essergli d’aiuto per le occasioni successive», suggerisce il pediatra. Le punizioni fisiche, invece, sono bandite: «Un genitore che picchia un bambino, per rabbia o addirittura con intenzione, non è rispettoso della sua persona», prosegue. «Oltretutto una simile reazione trasmette il messaggio che anche il genitore perde il controllo».
Se la televisione era off-limits sotto i due anni, dai tre anni in su Brazelton la concede: ma non più di un’ora al giorno durante la settimana e due nel weekend. L’ideale è guardarla insieme a mamma e papà. «Un’opportunità per condividere le esperienze, le domande e le preoccupazioni. Ma fate anche un elenco di cose diverse dalla tv e dai giochi elettronici che il bambino possa fare per distrarsi da solo, con un amico o con voi. Scorrete l’elenco insieme a vostro figlio e aiutatelo a pianificare la giornata prima che venga assalito dalla noia».
Infine se siete tra quei genitori che si sono autoassolti con la storia della qualità del tempo che vale di più della quantità, purtroppo non ci sono buone notizie. «La nozione di "qualità del tempo" è troppo comoda. Ciò di cui un bambino ha veramente bisogno è il senso di riunione e intimità», sentenzia il dottor Brazelton, che consiglia pure di tenere in casa una grande sedia a dondolo dove poter stare a lungo abbracciati.

IL MESTIERE DI (FAR) CRESCERE Casa della Cultura, via Borgogna 3, lunedì ore 21, ingresso libero, per informazioni tel. 02.79.55.67
Così crescere è un gioco